martedì 1 luglio 2008

Quando i fantasmi del passato irrompono nel presente.Enrico De Pedis,Emanuela Orlandi,Giovanni Paolo II e Monsignor Marcinkus.



Uno dei principali problemi del nostro Paese è la disinformazione che per anni, causa manipolazioni dei poteri forti e accondiscendenti personaggi di ogni parte politica, ha dominato ogni rete di comunicazione.E così nel Paese dei benpensanti alcune "piccole" ombre di casa nostra sono rimaste segrete, nascoste,tabù.C'è un passo del Vangelo che cita:"Beati gli ultimi perchè saranno i primi" ed effettivamente così è stato.La Chiesa non si è dimostrata ipocrita.Questa che sto per raccontarvi in maniera molto sintetica è la storia di Enrico De Pedis, boss della famigerata banda della Magliana, una delle più efferate e sanguinarie crew criminali dello Stivale."Banda della Magliana" è il nome attribuito a quella che è considerata la più potente organizzazione criminale che abbia mai operato a Roma. Il nome deriva da quello del quartiere Magliana di cui molti dei componenti erano originari.
La banda della Magliana poteva contare su importanti appoggi e legami,(soprattutto di tipo economico) con organizzazioni quali Cosa Nostra,Camorra e N'drangheta ma anche con esponenti del mondo della politica come Licio Gelli(P2) nonché con esponenti dell'estrema destra di stampo eversivo, con i servizi segreti e anche con settori deviati della finanza vaticana (IOR) e in special modo nella persona di Monsignor Marcinkus.
Nonostante le attività primarie della banda fossero soprattutto il traffico di droga,i sequestri e le scommesse clandestine, tali legami,spesso non chiariti, hanno fatto balzare il gruppo agli onori della nostrana cronaca nera a causa del coinvolgimento in omicidi eccellenti quali quelli di Carmine Pecorelli,Roberto Rosone,Aldo Moro,Roberto Calvi e depistaggi nelle indagini sulla strage della Stazione di Bologna e nel ritrovamento di un intero arsenale nei sotteranei del Ministero della Sanità.Ma il caso che più ci interessa in questo oscuro e torbido panorama criminale è il caso che vede coinvolta la banda nella scomparsa di Emanuela Orlandi, forse fanalino di coda per non dire addirittura grimaldello dell'attentato a Giovanni Paolo II(ma non solo,anche se fino a ieri questa era la pista più accreditata,ma specificherò più avanti),probabilmente organizzato all'interno del Vaticano stesso da chi ha ottenuto ,in tempi non sospetti, la prelatura personale della Chiesa.L'Opusa Dei.
De Pedis venne ammazzato nel 1990 per strada da un consistente numero di colpi da arma da fuoco.Ad ammazzarlo,secondo gli inquirenti, ci sarebbe la pista degli ex-compari(ma adesso pare più plausibile che questi siano stati pagati da ambienti molto in alto) con i quali De Pedis non aveva più alcuna intenzione di spartire i frutti delle attività criminali(secondo la dottrina corrente).Tumulato inizialmente al Verano, fu poi sepolto in grande riservatezza,nella Basilica di Sant'Apollinare, dove si era sposato nel 1988: attenzione particolarissima.Con l'operazione "Colosseo" il nucleo di polizia tributaria di Roma sequestrò al boss della Magliana circa ottanta miliardi di beni mobili e immobili,patrimonio derivante dal denaro sporco, frutto di riciclaggio del traffico di armi e droga(grazie alla non perquisibilità dello Ior), poi reinvestito in affari e appalti resi possibili dagli appoggi politici,situati nelle alte sfere.Ma aldilà delle possibilità economiche che,tuttosommato, poco potrebbero incidere sulla sepoltura in una chiesa così importante, fu l'atteggiamento assolutamente vomitevole dell'allora cardinale di Roma Ugo Poletti. Egli spiegò all'opinione pubblica la strana vicenda della sepoltura nella cripta della Basilica di Sant'Apollinare: secondo il Card. Poletti tale "onore", esclusivo quanto inconsueto, dipese dalla presunta attivita' caritatevole verso i poveri della basilica quasi che versare del denaro a scopo 'benefico', fosse sufficiente a lavare l'onta di anni e anni di truce criminalità, perseguita fino al giorno della sua morte.
A questo punto Falcone e Borsellino andavano sepolti al fianco di Giovanni Paolo II che, ricordiamo, chiese l'appoggio dell'Opus Dei per finanziare Solidarnosc in Polonia salvo poi ricambiare l'Opera con l'investitura a prelatura personale e pentirsene per tutta la vita tanto che, a essere sinceri, ad anni di distanza prende sempre più corpo la convinzione che l'attentato sia stato preparato dall'interno a causa dell'insistente tentativo di Giovanni Paolo II di frenare l'abominio che lui stesso aveva liberato.Una sola precisazione:Falcone e Borsellino sono morti,Giovanni Paolo II, pur con una pallottola nell'intestino si è salvato.Beffarda la vita vero?E chiudo la parentesi con questo mio pensiero.Sarà vero che il predecessore di Papa Ratzinger per pulirsi la coscienza ha viaggiato molto cercando di portare la parola di Dio in posti lontanissimi, il che può anche essere stimabile,ma i due magistrati lottavano costantemente con la morte giorno dopo giorno così come i loro angeli custodi,i ragazzi della scorta.E come dice Piero Pelù in una sua canzone "Santiago":....E spera e spera, il Papa arrivera`l' immagino in strada, nei cortei, fra noi.Gridare forte, combattere sacrificarsi per chi crede in lui.E l' uomo in bianco scese dal cielo,ma era al di la` delle barricate. E l' uomo in bianco vide la muerte,ma era al di la` delle barricate,e dittature e religione fanno l' orgia sul balcone e dittatura e religione fanno l' orgia sul balcone....".Mi sembra abbastanza chiaro il testo. E ' facile andare dove c'è sofferenza e parlottare coi dittatori invece che prendere le parti dei più deboli.Chiusa la parentesi.

Ora,poniamoci la domanda...come mai un delinquente come De Pedis è stato sepolto in una Chiesa?Le risposte possono essere due,anzi,una, perchè la prima è conseguenza della seconda.De Pedis era potente e lavorava con gli ambienti insospettabili,per i tempi almeno, di monsignor Marcinkus. Era quindi a conoscenza delle più oscure trame della politica italiana nonchè delle attività finanziarie illecite dello Ior,era scomodo ma allo stesso tempo bisognava accontentarlo.Probabilmente il boss sapeva che sarebbe finito male, ucciso probabilmente dai suoi stessi datori di lavoro e per questo,quasi come sprezzo ha voluto farsi seppelire lì, in una Chiesa, tenendo conto che molto probabilmente aveva lasciato a qualche amico fidato dei carteggi capaci di riempire di merda tutto lo Stivale.Che c'entra con tutto ciò Emanuela Orlandi,una vita stroncata a soli 15 anni?E' qui che i magistrati si stanno sforzando di capire,perchè Emanuela è il nodo cruciale che potrebbe portare a scoperte assolutamente incredibili,che potrebbero far luce sul passato e portare aria nuova per il futuro.Emanuela,figlia di un commesso della Prefettura Pontificia, si trova al centro di tre filoni di inchiesta:l'attentato a Giovanni Paolo, lo scandalo dello Ior e,come detto prima,il caso della Magliana.Grazie a "Chi l'ha visto", uno dei pochi programmi intelligenti delle nostre reti televisive il caso è stato riaperto.Difatto il 23 giugno del 2008 esattamente un giorno dopo il venticinquesimo anniversario della scomparsa di Emanuela Orlandi, la stampa italiana ha riportato le dichiarazioni agli organi giudiziari di Sabrina Minardi, che tra la primavera del 1982 ed il novembre del 1984 ebbe una relazione con Enrico De Pedis. Secondo quanto detto dalla Minardi, Emanuela Orlandi sarebbe stata uccisa ed il suo corpo, rinchiuso dentro un sacco.Sempre stando a quanto riferito da Sabrina Minardi, il rapimento di Emanuela Orlandi sarebbe stato effettuato materialmente da Enrico De Pedis, su ordine di monsignor Paul Marcinkus. La ragazza avrebbe trascorso la sua prigionia in un'abitazione, vicino a Piazza San Giovanni di Dio, che aveva un sotterraneo immenso che arrivava quasi fino all'Ospedale San Camillo. Di lei si sarebbe occupata la governante della signora Daniela Mobili; secondo la Minardi, la Mobili, sposata con Vittorio Sciattella, era vicina a Danilo Abbruciatii, altro esponente di spicco della Banda della Magliana.A questo punto si aprono nuovi scenari inquietanti,Emanuela aveva visto o sapeva qualcosa?Oppure è stata vittima di violenza e per questo diventata scomoda.Una certezza in più c'è,Monsignor Marcinkus appare ora come ora il personaggio chiave della vicenda,seppur morto.Un invito però appare chiaro dalla famiglia De Pedis, "se volete la verità aprite la tomba".Sembra quasi un film horror:ma paradossalmente reale.Il tutto o niente si gioca dentro la lapide che ho messo nell'immagine all'inizio del post.E le possibili "sorprese" potrebbero essere tre. Enrico De Pedis(e quindi niente), Enrico De Pedis più carteggi scomodi(e quindi terremoti politici),terzo e forse cosa più grave,Emanuela Orlandi.Nell'ultima ipotesi la Chiesa avrebbe molto da spiegare.Mi auguro solo che i genitori di Emnuela abbiano una risposta e che la giustizia faccia il suo corso,qualunque sia il verdetto e che,qualora emerga un qualche documento,chi ha colpa e chi sapeva, abbia per lo meno la decenza di abbandonare le propria carica e di sparire totalmente dalla vita pubblica come hanno fatto con Emanuela, morta troppo giovane senza forse aver mai provato le piccole gioie di una qualsiasi ragazzina nella sua età più bella.